Casale gialloblu

Nuova stagione per l’Hellas Verona e nuovo prodotto del vivaio gialloblu che si sta mettendo in mostra sull’ambito palcoscenico della serie A. Una costante, ormai, degli ultimi campionati a dimostrazione che anche il settore giovanile è un bacino fondamentale dal quale attingere per portare sempre più in alto la prima squadra. Ventiquattro anni a San Valentino del 2022, Nicolò Casale si sta confermando titolare inamovibile nello scacchiere di mister Tudor. Un meritato premio raggiunto dopo anni di esperienza sui campi di LegaPro e Serie B a (parziale) chiusura di un percorso iniziato nella formazione Under17 dell’Hellas. Con l’impressione che per Nicolò, fresco di rinnovo in gialloblu fino al 2026, il bello debba ancora venire.

Nicolò, iniziamo dal 21 agosto, prima di campionato e tuo esordio in serie A con la maglia dell’Hellas: ti aspettavi di iniziare da titolare? Che emozioni hai provato?
«Sinceramente no, non me lo aspettavo, ma avevo lavorato duramente per essere pronto per quel momento se si fosse presentata l’occasione».
Un esordio figlio di una gavetta iniziata nel 2017 a Perugia e terminata lo scorso anno a Empoli…
«Quattro anni lontano da Verona, ma ogni destinazione è stata parte del mio percorso di crescita, in piena sintonia con il DS D’Amico e il Club che per 15 anni di Settore Giovanile è stato la mia casa. Di prestito in prestito il Verona ha sempre dimostrato di credere in me, prolungandomi il contratto. Il mio obiettivo era tornare all’Hellas una volta raggiunta una certa maturità calcistica per farlo da protagonista, è stato un percorso graduale, ma penso che sia stata la scelta migliore per me, culminato con la promozione in A con l’Empoli della scorsa stagione».
Cos’è l’Hellas per te, oltre alla squadra per cui giochi e con la quale hai prolungato il contratto sino al 2026?
«Tantissime cose, tantissime persone. Ero sugli spalti da ragazzo, a guardare le partite del Verona al Bentegodi. E oggi sono in campo con la mia squadra del cuore. Da veronese sento una bella responsabilità ogni volta che scendo in campo con questa maglia, mi mette i brividi e mi spinge a dare ancora di più».

(leggi intervista completa su SdP n.70/2021 – pag. 46)