La pandemia ci ha portato a trascorrere più tempo online, sia per svago che per lavoro. Questo ci espone a maggiori possibilità di incappare nelle numerose truffe che circolano in rete. Ecco perché dovremmo aumentare il nostro livello di attenzione, soprattutto se facciamo degli acquisti. In ballo ci sono i nostri risparmi, nonché i nostri preziosi dati sensibili.
Queste dieci regole ti aiuteranno ad acquisire maggiore consapevolezza e a difenderti meglio, per evitare esperienze spiacevoli
1) Attenzione ai premi facili. Sono sempre più frequenti le email di phishing che fanno leva sulla fortuna e sembrano regalare qualcosa. Ad esempio, viaggi, smartphone, sconti, fantomatiche eredità, ma anche giga in più, ecc. Quasi sicuramente sono tentativi di truffa, ai quali non dobbiamo abboccare.
2) Messaggi che incutono paura. Se ricevi email o messaggi che incutono paura, vergogna o che in qualche modo mettono fretta, sappi che sono email di phishing e non devi cliccare né rispondere.
3) Occhio ai ‘pacchi’. Durante il lockdown sono aumentati gli acquisti online e, di conseguenza, le spedizioni tramite corriere. Quindi, fai attenzione: non cliccare né fornire i tuoi dati se qualcuno ti scrive che il pacco è bloccato.
4) La mail inattesa dal conoscente. Il mittente può essere un collega o un amico, il contenuto solitamente è una richiesta di denaro per risolvere una situazione urgente. Non cascarci: si tratta di un caso di ‘impersonificazione’ ed è un tentativo di truffa.
5) Il finto mittente autorevole. Aumenta il tuo livello di diffidenza, soprattutto quando a scriverti sembra essere l’Agenzia delle Entrate, la Banca, Equitalia, l’Ambasciata, ma anche Microsoft, PayPal, ecc. Nessun ente di questo tipo ti chiederà mai dati o credenziali online.
6) Controlla l’ortografia. Spesso le email fraudolente vengono scritte attraverso traduttori automatici, ed è facile notare errori di sintassi o di punteggiatura.
7) Email scritte apposta per voi. Se dovesse arrivarti una mail che riguarda qualcosa che hai acquistato da poco, ma che ti suona un po’ strana, cerca di approfondire se è autentica, oppure no. Può trattarsi di “spear phishing”, ovvero un phishing mirato, creato ad esempio utilizzando le informazioni che pubblichiamo sui social.
8) Phishing basato sull’empatia. Richieste d’aiuto da parte di fantomatici enti di beneficenza, bambini ammalati, animali da salvare, catene di sant’Antonio sono spesso tentativi di truffa che sfruttano la sensibilità e i sentimenti delle persone. Se desideri fare vera beneficenza, contatta tu stesso le associazioni attraverso i loro recapiti ufficiali.
9) Non solo email. Oggi, il phishing viaggia non solo via email, ma su tutti i canali: sms, messenger, telefono, WhatsApp, social, ecc. Alcuni di essi non destano in noi sospetti perché confidenziali, ed è proprio su questo che puntano le organizzazioni criminali. Da notare, inoltre, che la posta elettronica viene filtrata attraverso l’antispam, ma ciò non accade con gli altri sistemi.
10) Attenzione a chi ti chiede dati personali. Sembra banale, ma quando qualcuno ti chiede le credenziali, i dati, documenti ecc. non cederli mai. Si tratta, infatti, di dati sensibili intimi e preziosi, che nessuno deve ottenere senza motivo.
Questi consigli sono tratti dal podcast Zero Days del prof. Giovanni Ziccardi, che ne ha gentilmente autorizzato la pubblicazione in questo articolo (ascolta le puntate su https://zerodays.podbean.com).
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