La resilienza e lo sport

Mai come in questo periodo la parola resilienza ha un peso importante nel nostro mondo. Per resilienza si intende la capacità di un individuo o di un sistema di affrontare una difficoltà e saperne uscire in modo positivo. In tutto il mondo, a causa della pandemia, abbiamo vissuto un momento difficilissimo, un ostacolo che a momenti è sembrato insormontabile. Per rispondere in modo resiliente a questo evento ed essere capaci di affrontare le avversità è importante ritrovare motivazioni e obiettivi a medio e lungo termine, cercando di trasformare i momenti negativi in un trampolino di lancio per un’opportunità di crescita.

Nello sport la resilienza è fondamentale non solo per raggiungere alti livelli, ma anche per gli atleti dilettanti o per gli allenamenti personali. La resilienza nello sport entra in gioco nel momento dello sforzo fisico, in particolare negli sport endurance dove l’individuo si propone di abbattere sia le barriere fisiche che mentali portandosi a confronto con i propri limiti: in questo caso l’atleta riesce ad accettare la sofferenza della fatica e rimanere focalizzato verso i propri obiettivi e andare avanti.

La resilienza fa parte in qualche modo della dimensione motivazionale dell’individuo: nella vita come nello sport per arrivare a dei risultati servono vari mesi o anni, durante i quali è necessario saper affrontare difficoltà e frustrazioni, imparando a rispondere in modo resiliente affinché si possa raggiungere il proprio obiettivo.

Nello sport le situazioni dove serve essere resilienti sono differenti, come sopportare i carichi di lavoro, gestire lo stress prima e durante la gara, affrontare un infortunio rientrando gradualmente. È importante ricordarsi che l’errore è un aspetto inevitabile nella pratica sportiva ed è fondamentale saper gestire stati emozionali spiacevoli.

A questo punto ci si può chiedere se la resilienza è una caratteristica innata o un’abilità da appendere: la resilienza è una caratteristica innata determinata dai geni, ma allo stesso tempo può essere mantenuta e sviluppata. Lo sviluppo della resilienza avviene principalmente attraverso le esperienze che facciamo, il contesto che frequentiamo e le persone con cui ci rapportiamo quotidianamente: si può quindi imparare ad essere resilienti. Un esempio emblematico è Michael Jordan, esempio di persona resiliente agli occhi dei compagni e di tutto il mondo. Un esempio della sua capacità di resilienza sono queste citazioni:

“Nella mia vita ho sbagliato più di 9000 tiri, ho perso quasi 300 partite, 26 volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”

“Posso accettare la sconfitta, tutti falliscono in qualcosa. Ma non posso accettare di rinunciare a provarci” (Michael Jordan)

Un altro modo in cui si sviluppa la resilienza è tramite le esperienze che portano l’atleta in una situazione al di fuori della sua zona di comfort. Nello sport inevitabilmente ci si confronta con avversari più forti o con sfide personali difficili da raggiungere, passando per scottanti sconfitte. Queste esperienze non devono essere evitate, ma affrontate adottando strategie che piano piano vengono affinate, escludendo quelle che non hanno portato effetti benefici. Ciò comporterà una crescita ed un miglioramento progressivo nell’atleta che darà il massimo per raggiungere i suoi obiettivi.

Una tecnica veloce che chiunque può applicare a sè stesso per predisporre il pensiero ad agire in maniera resiliente è la tecnica ABCD coniata dallo psicologo Albert Ellis e successivamente adeguata al mondo dello sport. Essa consiste nel dividere in tre colonne un foglio e appuntare un avvenimento negativo nello sport svolto in una colonna (Avversità; es. ho perso la partita), in un’altra colonna si scrivono le convinzioni che sottostanno all’evento negativo (Beliefs; es. non sono forte, ho sbagliato tanto è ovvio che perdo) e nell’ultima colonna si appuntano le reazioni emotive associate all’evento negativo (Conseguenze; es. sono triste amareggiato e mi sento un fallito). A questo punto sarà necessario mettere in discussione le Conseguenze attraverso la fase di  Discussione (es. in realtà ho vinto già delle partite e gli errori mi possono insegnare per il futuro). Con la messa in discussione delle convinzioni si avranno degli effetti sull’atteggiamento mentale che l’atleta si pone in vista della prestazione successiva (Effetti; es. in realtà sono capace oggi è andata così ma ho altre partite per rifarmi).

In conclusione, la capacità di resilienza è fondamentale nello sportivo perché aiuterà ad integrare tutte le componenti mentali ed emozionali per dirigerle verso l’obiettivo prefissato, nonostante le difficoltà.