Margherita d’oro

Il suo sorriso è senza dubbio la cosa che, di primo acchito, ti colpisce e ti conquista. Quando poi la vedi nuotare e scorri il suo palmares beh, ti accorgi che oltre al sorriso c’è molto di più. Tesserata con il Verona Swimming Team, classe 2004, Margherita Sorini si allena il resto della ‘banda Rigamonti’ al Centro Federale Castagnetti di Verona. L’abbiamo incontrata pochi giorni prima della sua partenza per i campionati Europei giovanili in Finlandia (27 giugno-4 luglio n.d.r.). Ecco cosa ci ha raccontato, tra un sorriso e l’altro…
 
Margherita, com’è iniziata la tua avventura nel nuoto?
«Ho iniziato a nuotare, più o meno, all’età di sei anni. Prima facevo sia corsi di danza classica sia nuoto. Poi ho dovuto fare una scelta, o l’una o l’altra: il mio cuore ha scelto il nuoto».
 
Sportivamente parlando, quanto ti ha aiutato la famiglia?
«La mia famiglia ha avuto un ruolo importantissimo; sono i miei primi tifosi, sempre pronti ad incitarmi e sostenermi. Il nuoto per me è stato, ed è tutt’ora importantissimo e la mia famiglia questo lo ha capito subito. Il nuoto è il mio sport perché in acqua mi sento meglio che con i piedi per terra! Tante volte faccio più fatica a camminare che a nuotare…».
 
C’è stato un momento che ha messo in dubbio la tua scelta?
«Si c’è stato più di un momento diciamo ‘down’, ma l’ho superato. Ho sempre trovato la forza di andare avanti e lo farò, dovesse servire, in futuro».
 
Verona Swimming Team è la tua squadra ma, posso immaginare, anche qualcosa in più. Che rapporto hai con gli altri componenti del team e con gli allenatori?
«Il Verona Swimming Team è la mia famiglia sportiva! Con il mio allenatore Marcello Rigamonti ho un ottimo rapporto. Lo stimo molto per tutti i successi che ha ottenuto in passato fino agli ultimi alle Paralimpiadi di Tokyo. Anche con gli altri allenatori, Luisa Andreatta e Bruno de Mutiis, vado molto d’accordo. Con il presidente Marco Bovi mi sono trovata subito bene, e la vicepresidente, Virginia Tortella è come un esempio per me: non so in quanti sono in grado di fare un’attraversata di un lago a nuoto solo ed esclusivamente a stile rana. Anche per questo la ammiro».

(leggi intervista completa su SdP n.72/2022 – pag. 94)